Orari accessibili
Seguici su Facebook YouTube

Anno 2010

Presentato il 7° Rapporto Asstra-Isfort. Brusca frenata del trasporto pubblico in Italia: tra le città medie Bergamo risulta la più virtuosa.

Bergamo, 27 maggio 2010 – Presentato oggi a Roma il VII Rapporto sulla mobilità urbana in Italia del 2010 “Nessun Dorma. Un futuro da costruire”, in occasione del 7° Convegno Nazionale “Mayday, Mayday, Mayday. Il trasporto pubblico locale affonda”, organizzato da Asstra - Associazione Trasporti -  a Palazzo Aldovrandi a Roma, dal 26 al 28 maggio 2010.
La ricerca annuale di Asstra e Isfort- Osservatorio sulle Politiche per la Mobilità Urbana Sostenibile - che fotografa lo stato dell’arte del mercato della mobilità del Paese, si apre col segno meno. Emerge infatti dal rapporto che la crisi economica del 2009 ha lasciato il segno anche nelle abitudini di mobilità degli italiani, oltre che nello stile di vita. Dopo un triennio di crescita ininterrotta, gli indicatori di base dei consumi di mobilità hanno segnato infatti tra il 2008 e il 2009 un -2,1% nel numero di spostamenti e un -8,2% in termini di distanze percorse (passeggeri*km).

Ma è il trasporto pubblico che ha la maggiore – e più preoccupante – battuta d’arresto, mentre cresce la preferenza dei cittadini per l’uso dell’automobile.

Nel 2009 gli spostamenti urbani in automobile sono cresciuti del +4,1%, quelli in motociclo e ciclomotore sono invece diminuiti del -3,1% e infine i passeggeri del trasporto pubblico urbano hanno registrato un decremento più cospicuo, pari a -5,4% . Il decremento dei passeggeri trasportati dai mezzi pubblici ha prodotto una riduzione della quota di mercato delle modalità collettive che scendono dal 12,6% del 2008 all’11,6% del 2009. Perdono terreno anche motocicli e ciclomotori (dall’8% al 7,5%). Nella nuova ripartizione modale, quindi è solo l’automobile a guadagnare quote di mercato, riportando l’asticella della propria posizione dominante oltre l’80% (80,8%, grossomodo al livello del 2007).
L’analisi del TPL sul panorama italiano evidenzia una battuta di arresto del trasporto pubblico che si riflette nelle zone di alta concentrazione di poli metropolitani, ovvero il Nord-Ovest (Milano, Torino, Genova) e il Centro (Roma, Firenze). Nelle regioni meridionali, invece, il trasporto collettivo recupera qualche posizione, anche nelle grandi città; è un segnale positivo, ma il divario con il resto del Paese è ancora enorme.

Bergamo e il suo sistema di Trasporto  Pubblico Locale (TPL)  hanno guadagnato il primo posto in classifica nel 7° Rapporto Asstra-Isfort sulla mobilità urbana, nella Sezione “Casi di politiche urbane di successo”.
L’indagine prende in considerazione i capoluoghi italiani di media dimensione (popolazione tra 100.000 e 250 mila abitanti), oltre ai capoluogo di Regione o Provincia autonoma, a prescindere dalla grandezza. Oggetto della ricerca 48 Comuni italiani, classificati sulla base dei risultati ottenuti, secondo dati Istat, sia nello sviluppo del trasporto pubblico, sia nel qualificare e potenziare soluzioni di mobilità alternative all’auto.

I parametri oggetto dell’indagine riguardano: la crescita della domanda di trasporto pubblico (viaggiatori attratti), l’incremento dell’offerta (posti-Km e vetture di linea) e altre politiche di sviluppo e innovazione (parcheggi di scambio, mobilità sostenibile e disincentivi all’uso dell’auto).

Bergamo si qualifica al primo posto tra le città più virtuose, seguita da Cagliari, Trento e Parma.

La performance di Bergamo, in particolare,  è al top nel numero di passeggeri annui trasportati dal trasporto pubblico per abitante: 264 passeggeri pro capite che fanno registrare un +9,83% dal 2005 al 2009. In vetta alla classifica dei 48 Comuni italiani anche per la  crescita dei parcheggi di interscambio con il trasporto pubblico locale: più di 50 posti auto per ogni 1.000 auto circolanti nel Comune (+177,7% dal 2000 al 2007). 
Infine, il dato dell’estensione delle Zone a Traffico Limitato (ZTL). Bergamo risulta la  città con la più alta dotazione di ZTL in rapporto alla superficie comunale (13,3 kmq per kmq di territorio amministrato e per estensione delle ZTL anche in termini assoluti). A livello nazionale solo Roma (7,7 kmq), Pavia (8,0 kmq) e Nuoro (5,7 kmq) presentano aree di limitazione del traffico più estese di quelle di Bergamo.

Soddisfazione, desiderio di crescere ancora e meglio, ma anche preoccupazione per le brutte acque in cui si trova a navigare il trasporto pubblico locale: Gian Battista Scarfone, Direttore Generale ATB Mobilità, presente alla tre giorni di studio anche in veste di Presidente di ASSTRA Lombardia, si dice “soddisfatto per il buon risultato di Bergamo, frutto anche del crescente impegno, e della professionalità di tutto lo staff di ATB, un’azienda che nel corso degli anni ha investito molte energie nello sviluppo e integrazione della rete di TPL, in tecnologia e nello sviluppo di una cultura della mobilità sostenibile. ATB è un’azienda sana, con i conti a posto, che investe e pensa al futuro, in particolare allo sviluppo della mobilità su ferro con il collegamento della città con l’Aeroporto di Orio al Serio e la seconda linea tramviaria Bergamo – Villa d’Almè.  Ma da sole, ATB così come le altre Aziende del settore, non possono farcela. Sul trasporto pubblico è necessario investire di più e meglio, per dare ai cittadini e agli operatori economici che si muovono nelle nostre città un servizio efficace, efficiente e competitivo”.

“Aver creato due strutture diverse, ATB Servizi per la gestione del trasporto pubblico ed ATB Mobilità per la gestione della mobilità  (semafori, segnaletica, ZTL, parcheggi, sistemi di controllo elettronico..) si è rivelata una decisione vincente - dichiara Giancarlo Traini, Presidente di ATB Mobilità Spa - poiché ha permesso di sviluppare aree di competenza diversificate ed innovative, affidate a tecnici esperti. Ora siamo in grado di affrontare sfide ancor più complesse, legate alla gestione integrata dei diversi sistemi di mobilità della città, alla ulteriore riduzione dell’impatto ambientale e, soprattutto al tema della sicurezza, che per noi significa drastica riduzione di tutti i rischi connessi ai vari tipi di mobilità, da quella pedonale, a quella ciclistica ed automobilistica.
Bergamo ha dimostrato più di altre città italiane di aver sviluppato nel campo della mobilità una strategia che persegue un obiettivo preciso: diversificare il più possibile i sistemi integrandoli in nome del benessere dei cittadini e della vivibilità della città.  Dal piedibus al tram, passando per il bikesharing “la BiGi”, senza certo dimenticare il contributo chiave degli autobus, il sistema pubblico  sta fornendo servizi di buona qualità ed è confortato da un crescente consenso dei cittadini, stimolati dalla consapevolezza che più si riduce la congestione da traffico e da inquinamento, meglio si vive tutti”.

In allegato il 7° Rapporto Asstra-Isfort sulla mobilità urbana.